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lunedì 13 gennaio 2014

Il distributore

C'è un signore cocciuto che lavora in una piccola residenza di 20 pazienti: tutti vecchi schizofrenici senza più parenti stretti che si interessino a loro, ormai indementiti, incapaci di autonomia. Incapaci anche di leggere, seguire un programma televisivo, interessarsi alla vita, alla gente, incapaci di fare un discorso logico, incapaci di rispettare le regole. Dediti solo al fumo e al caffè, senza i quali diventano nervosi e irritabili.
Il signore cocciuto si adira, tenta di farli rigar dritto, si adira ancor di più con il personale del quale lui è responsabile: è caparbio e in più gli piace comandare, far vedere chi è il capo. Dà ordini a destra e a sinistra, maltratta verbalmente i suoi sottoposti e fa notare loro qualunque mancanza; non c'è mai nulla che gli vada bene, non dà mai la soddisfazione di dire a qualcuno: "Bravo, hai lavorato bene".
Il signore cocciuto ha la tasca sempre gonfia.
La tasca contiene un pacchetto di sigarette.
E' un pacchetto che non si esaurisce mai, sembra la borsa di Mary Poppins, dalla quale -ricordate?- usciva anche la lampada a lungo stelo.
Da quel pacchetto esce un fiume di sigarette. Ogni giorno, i venti pazienti si avvicendano innumerevoli volte; lui distribuisce le sigarette ponendo delle regole: "te la do adesso, ma per mezz'ora non te ne darò altre."
I pazienti si accontentano: afferrano la sigaretta fulmineamente e subito la portano alla bocca; in dieci tiri l'hanno finita e poi si riaffacciano alla tasca, ma lui garbatamente dice "No, te l'ho data poco fa, torna tra un po'." E questo accade tante volte, finchè, passata l'ora, lui elargisce un'altra sigaretta.
Quanto spende in sigarette il signore cocciuto? Almeno quanto un mutuo; sì, è lui che le compra, non i familiari o la proprietà della struttura.
Quelle sigarette sono il ringraziamento del signore cocciuto a quegli ammalati, che danno da vivere a lui e alla sua famiglia. Anche se lui ha un caratteraccio e non dà soddisfazione e anche se il resto del personale gli parla alle spalle lanciandogli improperi e maledizioni.
E anche se con quei soldi magari avrebbe potuto comprare una macchina più bella o regalare ai suoi figli vacanze migliori.
I soldi vanno in fumo, ma lui è felice così.




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